Ciaspolate Guidate
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2 e 16 Febbraio 2020

Escursioni guidate con le ciaspole, in collaborazione col C.A.I. Brugherio. Tre le uscite in programma: Passo del Sempione, Rifugio Bonatti in Val Ferret e Val di Fex (Engadina). La prima gita è stata spostata in Val di Scalve per il brutto tempo previsto nel Vallese, mentre l’ultima è stata annullata causa l’emergenza sanitaria legata alla diffusione del corona virus.

Nel seguito una breve descrizione e le foto delle due gite effettuate.

Val di Scalve (2 Febbraio)

Meta programmata per la prima uscita il Passo del Sempione, ma il meteo dava brutto tempo. Addirittura, era prevista pioggia! Si è optato pertanto di spostarsi verso est, precisamente in Val di Scalve, dove il cielo è rimasto per lo più azzurro (solo qualche velatura a metà giornata) e la temperatura è stata più che gradevole (anzi, quasi troppo elevata).

Partenza dalla località Fondi, qualche km sopra Schilpario, lungo la strada del Passo Vivione, per raggiungere il Passo Campelli e, se possibile, il Rifugio Campione, mete molto frequentate da sci alpinisti e ciaspolatori. Anche troppo frequentate, così che per evitare le tracce troppo battute si è scelto di tralasciare inizialmente la strada del Passo Vivione per tagliare nei boschi della Valle dei Terassi. Tratto movimentato e divertente che ha portato il gruppo sulla Conca dei Campelli poco sotto la Malga Campelli Bassa. Quindi salita verso il passo lungo la poderale di fondovalle in ambiente aperto dominato, sulla destra, dalle belle cime calcaree del gruppo della Bagozza (dette anche Dolomiti Bergamasche).

Passo raggiunto solo dalla metà “veloce” del gruppo; l’altra metà si è fermata qualche metro più in basso, presso la Malga Campelli Alta, in un posto ideale per la colazione al sacco. Quindi discesa puntando diritti al Rifugio Cimone della Bagozza, tagliando quanto più possibile le curve della strada per divertirsi nella neve non battuta (anche se un po’ pesante).

Breve merenda al Rifugio e quindi tratto finale della ciaspolata, alzandosi brevemente verso il Passo del Vivione per poi scendere verso la località Fondi tagliando in diagonale il tracciato della strada innevata del passo.

Rifugio Bonatti (Val Ferret) (16 Febbraio)

Seconda uscita secondo programma: Val Ferret (Valle d’Aosta) con meta il Rifugio Bonatti.

Partenza, in una giornata un po’ grigia, da Plampinciex, con un lungo tratto iniziale quasi pianeggiante (e neve “molto” battuta!) a lato delle piste da fondo, ma con vista sulla Tête de Ferret di fronte e con i monti e le cime del Massiccio del Bianco incombenti sulla sinistra degli escursionisti.

Tratto pianeggiante fino la località Lavachey (breve sosta presso il rifugio), e quindi finalmente la salita in un rado bosco di larici e con neve più morbida e “ciaspolabile”. Salita comunque non eccessivamente lunga e che in breve ha portato al rifugio, poco oltre il limitare superiore del bosco.

Al rifugio tutto il tempo per ristorarsi, ma anche per una breve lezione sulla stratigrafia del manto nevoso e per qualche esercizio sull’uso delle sonde: nascosti sotto la neve uno zaino, un paio di guanti e una ciaspola per capire la “reazione” che si sente quando si “colpisce” qualcosa di diverso dal terreno.

Quindi rientro lungo la via di salita, con parecchi tagli lungo la discesa nel bosco per divertirsi nella neve morbida e col cielo azzurro che ha fatto la sua comparsa giusto in tempo per … salire sul pullman!

Val di Scalve (2 febbraio) – In località Fondi, punto di partenza della ciaspolata.

Val di Scalve (2 febbraio) – Inizio della ciaspolata su neve battuta e all’ombra, col sole ancora nascosto dalle torri e dalle cime calcaree che chiudono a sud-est la testata della valle (Cima e Torre Baione, Cima Mengol, Cima delle Larghe Casse e, a destra nascoste dalla pianta, Torre Nino Cappellotti e Cimone della Bagozza).

Val di Scalve (2 febbraio) – Nel bosco della Valle dei Terassi, seguendo un percorso "alternativo" lontano dalle piste più affollate e con la neve più battuta.

Val di Scalve (2 febbraio) – Piccola pausa ristoratrice a metà circa della salita.

Val di Scalve (2 febbraio) – Avvicinandosi alla Malga Campelli Bassa, il bosco si dirada e tornano ad essere visibili le pareti i monti del versante sud-est della valle.

Val di Scalve (2 febbraio) – Avvicinandosi alla Malga Campelli Bassa, il bosco si dirada e tornano ad essere visibili le pareti i monti del versante sud-est della valle.

Val di Scalve (2 febbraio) – "Ingresso" nella Conca dei Campelli. Alle spalle la cima calcarea del Monte Ferrante.

Val di Scalve (2 febbraio) – Monte Ferrante.

Val di Scalve (2 febbraio) – Vista sul solco della Valle di Scalve.

Val di Scalve (2 febbraio) – Sosta con colazione al sacco presso la Malga Campelli Alta.

Val di Scalve (2 febbraio) – Alla Malga Campelli Alta. Di fronte la serie di cime che dividono l’Alta Val di Scalve dalla Val Vivione.

Val di Scalve (2 febbraio) – Alla Malga Campelli Alta. Verso ovest, dietro le vette più occidentali del gruppo della Bagozza (Monte di Vai Piane), è visibile anche la Presolana.

Val di Scalve (2 febbraio) – Rientro seguendo la carrareccia di fondovalle ma tagliando, non appena possibile, curve e tornanti per passare nella neve non battuta.

Val di Scalve (2 febbraio) – Rientro nel bosco, ormai in "vista" del Rifugio Cimon della Bagozza.

Val di Scalve (2 febbraio) – Dettaglio della Torre Nino Cappellotti, del Cimone della Bagozza e della Cima Crap visti dal Rifugio Cimone della Bagozza.

Val di Scalve (2 febbraio) – Cima Mengol, Cima delle Larghe Casse, Torre Nino Cappellotti, Cimone della Bagozza e della Cima Crap dal Rifugio Cimone della Bagozza.

Rifugio Bonatti (16 febbraio) – Il gruppo ancora compatto a Plampincieux, punto di inizio della ciaspolata, diretto verso la testata della Val Ferret.

Rifugio Bonatti (16 febbraio) – All’inizio della ciaspolata, a Plampincieux, si lasciano alle spalle i monti del versante orografico sinistro della Val Veny (Mont Rouge de Peuterey, Mont Noir de Peuterey, Aiguille Noire de Peuterey, Les Dames Anglaises, Aiguille Blanche de Peuterey, Monte Bianco di Courmayeur, …).

Rifugio Bonatti (16 febbraio) – In località Tronchey. Di fronte ai ciaspolatori, in fondo alla Val Ferret, la Tête de Ferret.

Rifugio Bonatti (16 febbraio) – In località Tronchey. Alle spalle degli escursionisti l’Aiguille Noire de Peuterey, Les Dames Anglaises, l’Aiguille Blanche de Peuterey, il Monte Bianco di Courmayeur, …

Rifugio Bonatti (16 febbraio) – Breve sosta in località Lavachey.

Rifugio Bonatti (16 febbraio) – Inizio della salita nel Vallone di Malatrà in un rado bosco di larici.

Rifugio Bonatti (16 febbraio) – Nel bosco di larici all’inizio del Vallone di Malatrà.

Rifugio Bonatti (16 febbraio) – Nel bosco di larici all’inizio del Vallone di Malatrà.

Rifugio Bonatti (16 febbraio) – Esercizio con le sonde all’esterno del Rifugio Bonatti.

Rifugio Bonatti (16 febbraio) – Esercizio con le sonde all’esterno del Rifugio Bonatti al cospetto del Massiccio del Monte Bianco.

Rifugio Bonatti (16 febbraio) – Esercizio con le sonde all’esterno del Rifugio Bonatti.

Rifugio Bonatti (16 febbraio) – Esercizio con le sonde all’esterno del Rifugio Bonatti.

Rifugio Bonatti (16 febbraio) – Lezioni di stratigrafia del manto nevoso all’esterno del Rifugio Bonatti.

Rifugio Bonatti (16 febbraio) – Lezioni di stratigrafia del manto nevoso all’esterno del Rifugio Bonatti.

Rifugio Bonatti (16 febbraio) – Valutazione empirica della durezza degli strati di neve.

Rifugio Bonatti (16 febbraio) – Sulla via del rientro. Quasi raggiunto il fondovalle della Val Ferret, di fronte la vista si apre sul solco della Val Veny, in fondo alla quale sono visibili anche le lingue del Ghiacciaio del Miage.

Rifugio Bonatti (16 febbraio) – Tornati a Plampincieux, pronti a salire sul pullman per il rientro, finalmente il cielo azzurro anche sul Massiccio del Bianco (sottogruppo di Rochefort e Grandes Jorasses).

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